Cosa c’entra il cabaret con le Scienze politiche? Chiedetelo a Militello, che ci ha fatto addirittura una tesi.
Nato a Pisa nel 1968, non poteva che essere un rivoluzionario. E infatti dopo la Scuola di Teatro si iscrive all’università, salvo poi tornare alla recitazione e alla comicità con il gruppo di comici toscani “Vernice Fresca”, capeggiato da Carlo Conti.
Non mancano gli impegni televisivi, prima con le tv private poi in Rai.
Il suo destino, però, era Striscia la notizia. E infatti, è grazie allo striscione che ha dato il titolo al suo libro, “Giulietta è ‘na zoccola”, che Militello attira l’attenzione di Antonio Ricci.
Nasce così “Striscia lo Striscione”, rubrica che raccoglie il frutto dell’estro di fior fior di menti, quelle dei tifosi con i loro striscioni da stadio e le loro surreali interviste.
E i sequel non si fanno attendere, con “Tutti giù per terra”, che raccoglie le simulazioni dei calciatori, e “Striscia il Cartellone”, perché se gli striscioni sono comici, certi cartelli ancor di più.